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A casa col bebè: decalogo di sopravvivenza per neo-mamme

a casa dopo il parto

a casa dopo il parto

A casa dopo il parto, con il tuo bambino: il momento atteso nove mesi quando arriva fa un po’ paura.  Si ha l’impressione di non sapere cosa fare, quando farlo e come farlo. Se guardi il tuo bambino e pensi : e ora che faccio? sappi di essere in buona compagnia. Mamme si diventa. E da dove cominci? Be’, intanto da qui!

Per ogni nuova vita che nasce in effetti ne nascono due. Quella del bambino, è ovvio. Ma anche quella di una donna che – soprattutto nel caso del primo figlio – cambia pelle, abitudini, identità nel momento in cui torna a casa dopo il parto. Nella rivoluzione che il primo figlio porta con sé, ogni neo-mamma rischia di sentirsi travolta dalle responsabilità E anche dal senso di inadeguatezza, quando si lascia il rassicurante ambiente dell’ospedale.

Non è poi da sottovalutare, quando si torna a casa dopo il parto, lo sconvolgimento ormonale e dei ritmi vitali che il puerperio porta con sé. Il ciclo sonno-veglia è, almeno per i primi tempi, stravolto e il senso di stanchezza molto grande. Quindi OK sentirsi  in confusione,  ma non bisogna sentirsi in colpa mai. La situazione è comune a tutte le neo-mamme, quello che bisogna fare è elaborare una strategia. Noi vi proponiamo questa, in 10 punti.

1. A casa dopo il parto, limita le visite

Certo, quando torni a casa dopo il parto con il bambino tutti vogliono venire a trovarti. E sebbene parenti amici e colleghi siano animati da un autentico sentimento di gentilezza, tu limita le visite. Stabilisci degli orari e dei giorni. E quando arrivano, non vergognarti di farti trovare in tuta o in pigiama. Né di dirgli  di andar via se tu e il bambino cominciate a sentirvi stanchi.

2. Fatti aiutare

Consiglio che vale per tutte le mamme, non solo le primipare, anche quelle che tornano a casa dopo il secondo figlio: non pensare di essere onnipotente. Non lo sei affatto. Chiedi aiuto per la spesa, per i lavori di casa, chiama un’amica che ti guarda il bambino mentre tu ti fai una doccia in santa pace. Se vedi che non ce la fai, e i nonni o i parenti vivono lontani, o semplicemente non vuoi ingerenze familiari, valuta di prendere una baby sitter specializzata per neonati.


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3 Dormi quando il bambino dorme

Quando il piccolo finalmente si addormenta, non approfittarne per fare le pulizie (per quello: vedi al punto sopra). Buttati sul letto e dormi fin che puoi, approfittane.

4. Mangia bene e bevi molta acqua

La cura del tuo corpo è fondamentale per affrontare la stanchezza e gli stravolgimenti del puerperio. Se hai fatto un cesareo, non ne parliamo  nemmeno, devi riprenderti da un intervento chirurgico. Fatti aiutare a cucinare (per esempio, pulire le verdure….) e mangia sano e leggero. Bevi anche molta acqua, che ti aiuterà a combattere la ritenzione idrica e a sostenere l’allattamento.

5. Concentrati sull’allattamento

Non solo è un meraviglioso momento per stare pelle a pelle con il tuo bambino, l’allattamento naturale  è anche è il più gran regalo che tu possa fare alla sua salute presente e futura. Prenditi il tempo di imparare ad allattare al seno, con calma. Nessuna mamma “non ce la fa”.

6. Prenditi le tue pause

Dopo i primissimi giorni, in cui sarai occupata a sopravvivere, cerca di riprenderti i tuoi spazi e del tempo per te. Cose semplici: una passeggiata, un parrucchiere, un episodio della tua serie preferita, una passeggiata (che aiuta anche con il baby blues).  E se ti sembrerà di trascurare il tuo bambino ricorda che in realtà lo fai per lui: una mamma serena è una mamma migliore. Il segreto? Farti aiutare (vedi punto1).

7. Condividi con il tuo partner

Non fare l’errore di considerare la nascita del tuo bambino come “affar tuo”. Il bambino è figlio dell’amore di una coppia e il papà deve condividere anche pesi ed incombenze. Anzi, sarai e sarete sorpresi di vedere come proprio attraverso la condivisione del carico di lavoro il papà arrivi a godere appieno dell’esperienza. Stabilisci turni, distribuisci i compiti. Tu allatti, ma sarà lui a fare il bagnetto al neonato oppure a gestire un turno di riaddormentamento notturno. Condividere fa bene a tutti: a te, al bambino, alla coppia. Per approfondire leggi questo bell’articolo sul ruolo del papà e sulla trasformazione degli equilibri di vita alla nascita di un bambino.

8. Sei a casa dopo il parto: al lavoro non si pensa

Consiglio soprattutto per quelle mamme che sono lavoratrici atipiche, artigiane, professioniste, lavoratrici autonome i cui tempi di pausa dal lavoro equivalgono di fatto a un mancato reddito.  Se questo è il tuo caso, non dimenticare di esercitare i tuoi diritti e fai richiesta dell’indennità per lavoratrici autonome INPS. E falla chiedere anche al papà del bambino: ne ha diritto anche lui se è lavoratore autonomo. Se invece sei una lavoratrice dipendente, informati sul congedo parentale a cui hai diritto dopo la fine del periodo di maternità. Così facendo avrai la testa più sgombra per dedicarti al tuo bambino e a te stessa senza (o con minori) preoccupazioni.

9. Non aver paura del bambino

Succede a tutte: guardare questo esserino misterioso e incomprensibile, ed averne quasi paura. Paura perché ci sveglia la notte; paura perché ci fa richieste che non comprendiamo. Ma quello che fa più paura è il pianto. Ecco, comincia da qui: imparare ad interpretare il pianto del neonato sarà come cominciare  a parlare la sua lingua, per non andare più nel panico.

10. A casa dopo il parto, ricorda che sei adeguata

Preparati. Quando tornerai a casa dopo il parto, sarai circondata da gente che ti dice cosa devi fare: ciuccio sì ciuccio no, allattamento ogni tre ore, cura del cordone ombelicale, come far addormentare il neonato, attenzione a non viziare il bambino. Il nostro consiglio è: fidati del tuo istinto, sei perfettamente adeguata a fare la mamma. Mantieni un approccio duttile, non chiuderti dentro formule e regole rigide. E poi informati, leggi, incontra altre neo-mamme.

Se ti va, dai un’occhiata anche agli altri capitoli della nostra guida a puntate alla cura del neonato: