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Come diventare una perfetta baby sitter? 10 consigli ” verificati”

mamma e baby sitter con bambino al parco baby sitter perfetta

Come diventare una baby sitter perfetta? Se hai cominciato da poco a lavorare come baby sitter, ecco per te i consigli di una baby sitter esperta. Consigli e piccoli ” trucchi del mestiere” per creare un buon rapporto con i bambini e con i genitori.

Come farsi apprezzare dai genitori? Come conquistare l’affetto e il rispetto dei bambini? Se hai cominciato da poco a lavorare come baby sitter, nel nostro blog trovi molti consigli su come  trovare lavoro da baby sitter senza esperienza e su cosa fare il tuo primo giorno da baby sitter . Ma per sapere quel “qualcosa in più” che si impara solo con l’esperienza, abbiamo chiesto a una baby sitter molto esperta qualche consiglio speciale.

Chi è la nostra baby sitter “consigliera”? Si chiama Mariaelena, ha insegnato per anni in una scuola materna del centro di Roma, organizza e gestisce un centro estivo molto frequentato, lavora come baby sitter da oltre venti anni ed è la mamma di due bambine. Lavorare con i bambini è sempre stata la sua passione ed è riuscita a trasformarla in un lavoro.

La baby sitter perfetta? Sorridente

Mariaelena, qual è allora il primo consiglio per diventare una baby sitter perfetta?Il primo consiglio è sorridere. Se fai la baby sitter devi sorridere tanto. Quando lavoro riesco sempre a lasciare a casa i miei problemi, la rabbia, le preoccupazioni e mostarmi sorridente ai bambini. A volte non è facile, ma ci si deve riuscire. Il tempo per essere bambini dura poco, e i bambini hanno diritto di divertirsi, di sentirsi al sicuro e di sperimentare la bellezza della vita.  La baby sitter perfetta deve riuscire a trasmettere al bambino serenità, e per farlo bisogna sorridere“.

Giocare, giocare, giocare

Bene, quindi lavorare con il sorriso è il primo consiglio. E il secondo?Giocare, giocare, giocare tanto. La baby sitter non è un guardiano o un supervisore, deve essere anche una compagna di giochi. Anche se sei la baby sitter di due fratelli e i bambini possono giocare da soli, devi comunque giocare con loro, proporre nuovi giochi, divertirti insieme a loro. Giocare con i bambini che ci sono affidati è parte del nostro lavoro, una grossa parte. I genitori tornano a casa tardi e spesso non hanno l’energia per giocare, noi baby sitter siamo lì per i bambini, e dobbiamo giocare“.

 Qualche consiglio sui giochi?Dipende dal bambino, la baby sitter deve cercare di capire qual è il gioco adatto. Far scegliere a lui il gioco da fare, ma anche proporre nuovi giochi. Io cerco sempre di farli lavorare con le mani, lavoretti di tipo diverso per esercitare la creatività e la manualità. Questo richiede un po’ di preparazione: devi pensare al lavoretto da fare e preparare il materiale. Un po’ di lavoro in più, ma che fa la differenza“.  Nella nostra Guida al babysitting trovi moltissime idee di giochi adatti per le diverse età: giochi per bambini di 1 -2 anni, attività e giochi per bambini di 3 -5 anni e per i primi anni delle elementari, molti giochi da fare in casa per bambini di 6-7 anni

La baby sitter perfetta rassicura la mamma

Quindi giocare e sorridere, per creare un buon rapporto con i bambini. Ma il lavoro della baby sitter è fatto anche del rapporto con i genitori, che è un altro aspetto importante. In oltre venti anni di lavoro hai incontrato decine di famiglie e naturalmente ogni famiglia, ogni mamma è diversa. Qual è, però, la regola comune in tutti i casi? C’è un trucco per guadagnarsi la fiducia della mamma? “Io cerco per prima cosa di rassicurare  i genitori, metterli a proprio agio facendo capire che io sono lì per far rispettare le loro regole e che capisco e rispetto quello che per loro è importante. Anche le piccole cose, come asciugare bene i capelli dopo la piscina, far mangiare la mela a merenda. La mamma deve sentire che io la ascolto con attenzione e seguo le sue istruzioni per la babysitter. Direi che questo  è il primo, fondamentale, passo per costruire un rapporto di fiducia tra me e la mamma“.

In casa “in punta di piedi”

Rassicurare il genitore, ascoltarlo con attenzione e fare quello che chiede. Quale altra regola d’oro funziona per costruire un buon rapporto con i genitori?La fiducia e il rispetto tra la famiglia e la baby sitter si costruiscono nel tempo. Ma anche le piccole cose aiutano. Per esempio mostrare ai genitori che si rispettano i loro spazi e la loro privacy. All’inizio con ogni nuova famiglia chiedo in quali stanze posso giocare con il bambino, se ci sono oggetti che non vogliono che tocchi. Evito di entrare nella camera da letto dei genitori, non sposto oggetti, non mangio il cibo che c’è in casa. Chiedo prima di mostrarmi dove sono i giocattoli, il cibo, i vestiti, per non dover aprire tutti i mobili o i cassetti. Cerco insomma di entrare in casa in punta di piedi, di rispettare la privacy della famiglia e di non essere una presenza invadente“.

Sei brava? Allora dillo

Ti è capitato di sentire che il tuo lavoro non fosse apprezzato?Sono convinta che quando fai il tuo lavoro con amore e con gioia il genitore e il bambino se ne accorgono e ti apprezzano. Ma ogni tanto è utile far notare che sei brava. Per esempio, se ho trovato un modo per far mangiare il pesce,  oppure ho insegnato a infilare i calzini, o se la bambina ha giocato tutto il pomeriggio senza mai chiedere di accendere la tv, io lo racconto alla mamma. Così può valutare il mio lavoro e le mie capacità.”

Farsi rispettare dai bambini

Torniamo al rapporto tra la nostra baby sitter perfetta e i bambini. Come si fa se i bambini non ti rispettano? Se non riesci a farti ascoltare? Capita che il bambino non ascolti la baby sitter, e quando si è alle prime esperienze di lavoro non è facile. Tu come ti comporti in questi casi? “Quello che ho imparato è che il rapporto con i bambini dipende molto da quello con i genitori: se i genitori rispettano la baby sitter e hanno fiducia in lei anche i bambini la rispetteranno. Un po’ come succede a scuola con gli insegnanti. Se la mamma e la baby sitter sono alleate, il bambino sa che quando mamma non c’è deve ubbidire alla baby sitter e in genere lo fa, quindi è importante costruire un buon rapporto con i genitori“. 

I bambini però provano sempre a ottenere qualche strappo alla regola dalla baby sitter… “Sì, certo! Giurano che la mamma gli fa mangiare tre merendine al cioccolato o che li fa giocare a palla in casa. Ma per farsi rispettare è importante far capire al bambino che con te valgono le stesse regole  che con i genitori.  Con dolcezza, ma con fermezza. Con bambini più grandi, intorno ai 9 – 10 anni, mi è capito a volte che non riconoscessero la mia autorità. Come se pensassero «sei solo la baby sitter, non sei mia madre». Anche in questo caso ho sempre risolto con fermezza, ma con dolcezza: «Sono la baby sitter,  certo, ma quando mamma non c’è devi fare quello che dico io».”


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Fai la cosa più giusta, non la più facile

Quindi una baby sitter perfetta si fa rispettare con dolcezza ma in modo fermo. C’è il rischio di cercare di compiacere il bambino pur di vederlo contento e così fare contenti i genitori?Certo, ogni baby sitter vuole che il bambino che le è affidato sia contento, perché questo vuol dire che si sta facendo un buon lavoro. E se il bambino è contento, i genitori sono contenti e la baby sitter continua a lavorare. Ma il piacere del tempo passato insieme deve essere costruito facendo un buon lavoro, non comprando i bambini con ovetti di cioccolata o piccoli regali oppure assecondando  ogni loro richiesta. Questa è una scorciatoia che non paga nel lungo periodo“.  Quindi riassumendo in una parola? “Fai la cosa giusta non la più facile. Un esempio comune?  Se il bambino vuole giocare invece di fare i compiti, non avere paura di arrivare a un contrasto con lui. C’è in gioco il rispetto di una regola importante.”

Gioca a “mettiamo a posto”

Bene, ci hai già dato consigli utilissimi per le baby sitter alle prime armi. C’è qualche altra piccola attenzione che può fare di una brava baby sitter una baby sitter perfetta agli occhi dei genitori?Tante piccole cose fanno la differenza, ma una regola che vale sempre è quella di semplificare la vita al genitore che rientra in casa: il bambino già in pigiama, i piatti già in lavastoviglie, i panni sporchi nel cesto, i denti già lavati. E soprattutto, mettere la cameretta in ordine. Si può fare, se diventa un gioco da fare insieme. Io faccio fare canestro nella scatola con le costruzioni, oppure metto un timer e si cerca di rimettere a posto una parte della camera prima che suoni. In genere in 10 minuti si riesce a mettere a posto anche una cameretta molto disordinata“. 

La baby sitter perfetta racconta la giornata

Un altro consiglio che darei a una baby sitter con poca esperienza è di raccontare al genitore cosa hai fatto con il bambino. Puoi anche aver giocato tutto il pomeriggio, ma se non lo racconti, la mamma non può saperlo e non può apprezzare il tuo lavoro. Quindi racconta i giochi che avete fatto insieme, quello che il bambino ha fatto al parco, se ha incontrato degli amichetti, cosa ha mangiato, se hai notato comportamenti diversi dal solito. In questo modo crei anche un’alleanza con la mamma, che si sentirà più inclusa nel tuo rapporto con il bambino.”  Se vuoi saperne di più, puoi leggere il nostro post sul resoconto di fine giornata della baby sitter.

Gratifica il bambino, stimolalo con la lode

Quale può essere un ultimo consiglio per creare una buona atmosfera, un felice rapporto “bambino – genitore – baby sitter”?Stimolare i bambini con la lode e gratificarli davanti al genitore è un approccio che funziona. Puoi proporre al bambino di fare un bel disegno per la mamma, o di raccogliere dei fiori, che poi le mostrerai quando torna. Così la mamma si sentirà inclusa nel tuo tempo con il bambino e il bambino lodato. Racconta le cose positive della giornata: «Oggi Francesco è stato proprio bravo, ha costruito una torre altissima, ha fatto un bel disegno, è venuto via dal parco senza piangere». Ogni giorno puoi riuscire a trovare un motivo per gratificare il bambino“.

Secondo te come si diventa una baby sitter perfetta? Quali sono i tuoi trucchi del mestiere? Raccontacelo qui.