Partendo dal presupposto che generalizzare è sempre un errore, perché ogni bambino è diverso dagli altri, alcune informazioni ci possono essere utili per approcciarsi serenamente e professionalmente ai bambini con bisogni speciali.
Dal punto di vista della baby-sitter avere informazioni dettagliate da mamma e papà sui bisogni speciali del bambino è la prima cosa da fare, insieme al conoscerlo e a trascorrere qualche momento con lui anche in compagnia di un genitore, in modo da cogliere quando è necessario intervenire e quando invece è bene che il bambino provi a fare da sé prima di essere aiutato.
Dal punto di vista di mamma e papà nella fase di selezione una baby-sitter che abbia fatto un corso di primo soccorso, che non sia intimorita dai bisogni speciali, ma li prenda in giusta considerazione facendo domande e che abbia esperienza, parte sicuramente con una marcia in più.
Capire cosa rende unico il bambino
Parlare della disabilità specifica del bambino, in questa fase è bene fare tutte le domande che servono per capire esattamente le esigenze del bambino e chiedere su quali aspetti della vita quotidiana influisce principalmente la sua disabilità.
Sapere dai genitori se il bambino assume farmaci durante il giorno, quali sono i suoi impegni settimanali, quali sono i suoi giochi preferiti, come si esprime il bambino, come si muove, qual è la sua routine quotidiana, eventualmente come rapportarsi a lui nelle diverse situazioni emotive: rabbia, capricci, pianto.
La sua sicurezza
Chiedere se ci sono cose che il bambino non deve fare in quanto pericolose, se ci sono è bene che vengano elencate e scritte.
Sapere cosa è in grado di fare da solo
Complementare al primo punto, sapere cosa invece il bambino riesce a fare da solo: ad esempio un bambino in sedia a rotelle è in grado di acquistare in autonomia un oggetto in un negozio. Capire cosa può fare da solo sarà una forma di rispetto della sua autonomia apprezzata sia dal bambino che dai genitori.
Cosa è necessario fare
Nella pratica quotidiana elencare in cosa è necessario che la baby-sitter aiuti il bambino: nel vestirsi, nell’andare in bagno, nel mangiare.
Emergenze
In caso di emergenze, la baby-sitter deve essere messa al corrente su tutte le procedure e avere tutti i contatti medici necessari.
In base alla mia personale esperienza per approcciarsi in modo sereno il segreto è sempre essere sé stessi, perché i bambini colgono anche solo dai nostri gesti come ci sentiamo. Rivolgersi a loro con naturalezza, trattenersi dal fare troppe cose al posto loro e metterli in condizioni di poter fare da soli, là dove è possibile, è una forma di rispetto nei loro confronti.