Molti bambini mordono, soprattutto nella fascia d’età 1-3 anni. Bimbi che mordono allìasilo, bambini che mordono la mamma. Il problema è diffuso, eppure poche cose provocano maggiore disagio e imbarazzo. E allora, cosa fare se fai da baby sitter a un “morsicatore” oppure tuo figlio morde?
Al parco, il bambino gioca tranquillo, in un clima di serenità. Improvvisamente lo vedi con i denti affondati nel braccio di un amichetto: tutti accorrono, la mamma del ferito consola suo figlio e guarda il tuo bambino e te con riprovazione. Tu ti profondi in scuse.
Un morso da bambino a bambino è peggio di una crisi di pianto al supermercato; è forse il comportamento più antisociale che un bambino possa avere in pubblico. Ed è senz’altro quello che suscita le reazioni emozionali più forti, tanto fra gli adulti quanto tra i bambini. Eppure, mordere è una fase normale nella crescita di un bambino. Non tutti i piccoli la attraversano ma molti sì. Certamente, un bambino che morde non può essere ignorato.
Perché i bambini mordono?
I bambini mordono per differenti ragioni, nessuna delle quali è intenzionalmente cattiva. In altre parole, i bambini che mordono non vogliono ferire o provocare dolore. Piuttosto lo fanno perché:
Hanno male ai denti
Durante la dentizione, i bambini mordono per dare sollievo alle gengive, tutto qui (dai 6 ai 12 mesi).
È il loro modo per esplorare il mondo
La bocca dei bambini piccoli è come le loro mani: per conoscere mettono in bocca e talvolta stringono. Il seno della mamma, il ciuccio, oppure le dita di un fratellino o del papà. Il bambino che morde vuole scoprire quale reazione provoca. Di solito, la risposta non proprio deliziata della “vittima” basterà a far finire l’esperimento: non è una cosa piacevole e il bambino lo impara. Ricorda che in questa fase il morso è un impulso, il bambino che morde non ha nessuna intenzione di far male. Semplicemente fa quello che deve fare per imparare (dai 6 ai 12 mesi).
Si devono difendere
Specialmente se non sanno ancora parlare! Molti bambini mordono per delimitare i loro spazi, la loro zona di sicurezza. Mordere è allora il loro modo per dire: “ehi tu,allontanati!”. Quando mordi qualcuno, quel qualcuno si allontana e questa è la miglior difesa (dai 12 ai 18 mesi).
Sono in cerca di attenzione (o di potere)
Se un bambino si sente ignorato, può decidere di mettere in atto comportamenti che porteranno a una punizione. Negativa o positiva che sia, l’attenzione è pur sempre attenzione! Altri bambini mordono per far sì che i genitori oppure altri bambini facciano una determinata cosa. Non è un comportamento che attuano consciamente. Per esempio, può darsi che il bambino più piccolo della famiglia morda il fratellino più grande per “conquistare il potere” (dai 12 ai 24 mesi).
Non sanno come esprimere le emozioni e la frustrazione
Per i bambini più grandicelli, la ragione del mordere è più spesso di natura emotiva. Non sono ancora capaci di esprimere sentimenti e sensazioni con le parole: vogliono indietro un giocattolo che un amichetto ha preso; hanno voglia di stare soli; hanno paura e non sanno come comunicarlo. Non tutti i bambini esprimono rabbia o tristezza con i capricci o con il pianto.
Soprattutto, nella prima infanzia, il morso può essere la risposta più immediata per esprimere sentimenti di ansia e frustrazione (se hai voglia, dai un’occhiata al link: è utile per “riscoprire” cosa vuol dire frustrazione nel bambino, al di là della banalizzazione che il termine ha avuto nel linguaggio quotidiano). L’incapacità o l’impossibilità di esprimersi porta i bambini a mordere. In molti casi infatti, il bambino che morde è un bambino che sta sperimentando una tensione che non riesce a sciogliere altrimenti, uno stress che ha occupato la sua vita e di cui non sa come liberarsi.
Tuttavia, i bambini possono usare il morso anche per esprimere sensazioni e sentimenti positivi. Un bambino di due anni può provare una gioia intensissima che vuole condividere pur non avendone i mezzi linguistici o affettivi. E allora che fa? Morde. Se non ti è capitato, di sicuro ti sarà stato raccontato di un bambino che, nel bel mezzo di coccole e giochi con la mamma le ha morso, con forza e inaspettatamente, una mano (dai 12 ai 26 mesi).
Bambino che morde: come farlo smettere?
Se il bambino di cui ti occupi morde per tutte le ragioni che hai visto sopra, è chiaro che sgridarlo o mortificarlo in pubblico serve a poco. Anzi può essere addirittura controproducente: se morde per la frustrazione di non riuscire a esprimere un suo sentimento, vedersi sgridato lo condurrà ad accumulare maggiore stress, e ancora più rabbia.
Ecco invece qualche buon consiglio per evitare che morda o che impari a non farlo più:
- se il bambino sta attraversando la fase di dentizione, assicurati di avere sempre con te giocattoli refrigerati da mordere;
- cerca di evitare tutte le situazioni che hai sperimentato rendono il bambino irritabile. Prima di uscire assicurati che abbia riposato e che il pannolino sia pulito;
- cerca, se ti è possibile, di fare delle pause nel corso delle sue attività oppure di cambiare gioco: servirà a farlo riposare e ad evitare che accumuli eccessiva tensione; cerca di scegliere un gioco che sia adatto alla sua età (se sei in cerca di ispirazione leggi i nostri post sui giochi per bambini di 1 e 2 anni oppure sulle attività per bambini dai 3 ai 5 anni).
- se è con altri bambini, sorveglia la situazione e se necessario intervieni. Aiutalo ad esprimere con le parole (anche dicendole al suo posto) i motivi di rabbia e frustrazione: “chiedi a Paolo di restituirti la tua paletta”. Se invece ti accorgi che sta per mordere per amore, digli “abbraccia Sofia e dalle un bacino”;
- se arrivi troppo tardi e ha già morso, occupati in prima battuta del bambino “vittima”; in questo modo vedrà che mordere non è un granché come strategia per attirare l’attenzione;
- ogni volta che morde, senza alzare la voce ma con tono fermo e pacato e guardandolo negli occhi dagli un’istruzione chiara e semplice: “Non si morde. I morsi fanno male”. Ripeti sempre la stessa frase con le stesse modalità tutte le volte che si ripresenta il problema;
- in ogni caso non gridare, non mortificarlo o peggio non punirlo fisicamente. In nessun caso dovrai morderlo a tua volta per mostrargli che fa male: dovrai insegnarglielo con le parole.
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PS Se ti piace la nostra Guida per baby sitter? Dai un’occhiata anche a “Il bambino non mi ascolta. E io che faccio?”