Il bambino fa i capricci e tu che fai? La reazione tipica è cercre di mantenere la calma e provarle tutte -alternando preghiere, promesse e minacce – con il risultato che tu ti innervosisci e il bambino continua il capriccio. Ma allora c’è un modo migliore di gestire i capricci dei bambini?
Indice
I capricci si fanno in due
Prima cosa da fare, ricordare che i capricci si fanno in due. Che significa? Che l’intensità del capriccio e le conseguenze negative che genera (in termini di nervosismo, tensione, ecc) non dipendono solo dal bambino ma anche da te. Il capriccio non è qualcosa che il bambino “fa” ma qualcosa che fate insieme. Lui non vuole lavarsi le mani, tu gli dici di smetterla ché è tardi, lui comincia a piangere e tira qualcosa per terra, …Insomma, è un po’ una partita di ping -pong e i giocatori siete tu e il bambino. Vista così, è chiaro che se gestisci bene il capriccio, puoi limitare molto il livello di “capricciosità”. O almeno durata, intensità e conseguenze dei capricci. Vediamo come.
Primo: restare calmi
Consiglio ovvio, ma difficile da seguire, lo sappiamo. Eppure restare calmi quando il bambino fa i capricci è la cosa più importante per non innescare la reazione a catena di cui sopra. Fai un bel respiro, magari vai in un’altra stanza per qualche secondo, poi torna da lui o da lei e sdrammatizza: “oggi sei proprio arrabbiata!”, “vediamo un po’ cosa possiamo fare”. Così eviti l’aumentare della tensione, ma soprattutto dai un buon esempio di come si gestisce una situazione problematica, e fai sentire al bambino che sai cosa fare, che non perdi la testa. Questo lo fa sentire al sicuro: lui è nervoso e arrabbiato, ma tu puoi aiutarlo perché mantieni il controllo e sai affrontare la situazione.
Perché il bambino fa i capricci?
Sei riuscito a restare calma. E adesso? Adesso devi capire perché il bambino fa i capricci. E non ci riferiamo al motivo apparente (i calzini che non gli piacciono, non vuole andare a scuola ) ma al motivo vero, che non vedi e che spesso è difficile da capire. Sì, perché i capricci dei bambini hanno sempre due livelli: c’è il motivo apparente (“voglio assolutamente un gelato adesso”, “non voglio scendere dalla macchina”) e il motivo vero, che è qualcosa di completamente diverso. Per esempio:
- mi sento insicuro perché ho cominciato una scuola nuova
- mi manca mamma
- mi manca il mio ciuccio
- sono geloso del fratellino
- voglio vedere se riesco a cambiare una regola
- e molto altro…
Il bambino che fa i capricci sta dicendo “c’è qualcosa che non va, ho bisogno della tua attenzione”. Lui non sa qual è il problema, devi aiutarlo tu.
Risolvi il problema immediato
Trovare il motivo vero del capriccio non è sempre facile. Magari ci vorrà un po’ di tempo, magari non lo capirai. Quando il bambino fa i capricci, in ogni caso, prova a risolvere il motivo apparente del capriccio. Se non vuole mettersi la cintura in macchina o vuole giocare con un coltello, naturalmente dovrai dire di no. Spiegando brevemente che è pericoloso. In questi casi non c’è spazio di contrattazione.
Ma se puoi accontentarlo, fallo: gioca insieme a lui altri cinque minuti prima di andare a letto, permettigli un gelato prima di cena ma piccolo piccolo (se sai che i genitori sarebbero d’accordo). Trova un compromesso: non vuole proprio fare i compiti e vuole andare al parco? Oggi non è possibile, ma domani dopo la scuola andiamo al parco. E per ricordarcelo facciamo un nodo al fazzoletto! Dai importanza alla sua richiesta, e non liquidarla come una stupidaggine senza senso. Appena è più calmo però, occupati del motivo vero del capriccio: accetta la sua emozione.
Fagli sentire che lo capisci
Il capriccio non è razionale e non serve una risposta razionale. In altre parole: inutile fare lo spiegone. Se non vuole mettersi la giacca è inutile parlare per mezzora per spiegare che il freddo lo farà ammalare. Il bambino che fa i capricci non ha bisogno di una spiegazione razionale, ma di una risposta a livello delle emozioni, perché è da lì che viene il capriccio, dalle sue emozioni: confusione, dispiacere, gelosia, e molto altro.
Allora quello che serve è farlo sentire compreso, fargli sentire che capisci come si sente. Questo farà calmare il capriccio, perché il bambino sente che il messaggio è arrivato, che tu capisci che lui ha un problema e sei lì per aiutarlo. E per spiegargli come si sente, perché lui spesso non sa dare il nome a quello che prova.
Ricapitolando: quando il bambino fa i capricci resta calmo, sdrammatizza, cerca di accogliere la richiesta immediata se possibile. E poi guardalo e fallo sentire compreso: “proprio non ti va di andare in piscina oggi, vero? ti andrebbe di andare a casa a giocare. Sì, hai ragione, sarebbe bellissimo. Allora sai che facciamo? Appena torniamo a casa ci mettiamo a giocare. Che ne dici?”
Per gestire al meglio i capricci del bambino, naturalmente, avrai bisogno di parlare con i genitori e capire se sono capricci che fa solo con te o anche con mamma e papà, se il bambino sta attraversando un periodo difficile, e come vengono gestiti i capricci in famiglia. Qualsiasi comportamento “difficile” del bambino va affrontato insieme da baby sitter e genitori.
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