Capire i bambini per supportarli nel loro percorso di crescita. Noi genitori abbiamo un ruolo fondamentale: quello di essere una guida, un supporto e un modello per i nostri bambini. Ma non sempre è facile! Tuttavia, conoscere un po’ di psicologia infantile può venirci in aiuto. Per questo abbiamo chiesto a un’esperta di psicologia dell’età evolutiva di darci qualche dritta. Vuoi capire il perché dei comportamenti di tuo figlio? Continua a leggere!
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Per capire i bambini è indispensabile conoscere le caratteristiche psicologiche tipiche della fase che stanno attraversando. Questo ci serve anche a comprendere gli effettivi bisogni dei bambini, che quasi mai esprimono le loro necessità in maniera lineare. Ma questo lo sanno tutti i genitori e chiunque si occupa di un bambino: se tuo figlio fai capricci, o è un bambino che morde al nido non lo fa certo perché è cattivo. Oppure: se un bambino butta i giocattoli per terra dal seggiolone mica ci vuole fare un dispetto!
Abbiamo quindi chiesto alla dott.ssa Simonetta Scazzosi, specializzata in psicologia dell’età evolutiva, di darci una mano a capire i bambini. Cosa si nasconde dietro il loro comportamento e le loro reazioni?
Capire i bambini: 5 comportamenti tipici
Egocentrismo dei bambini
Il bambino si sente il centro del mondo: ciò che gli dà piacere è bene, ciò che gli causa dolore è male. Quindi per un bambino fra i 3 e i 5 anni è difficile tenere conto delle necessità degli altri. Se tuo figlio ti sembra non capire quando gli dici: il tuo fratellino dorme non fare rumore! e continua a giocare con il tamburo in cameretta, non sta facendo il cattivo! Semplicemente non è ancora in grado di superare la propria prospettiva per mettersi nei panni degli altri. La prospettiva egocentrica è normale ed è inevitabile. Spetta a noi genitori accettarla come un dato di fatto.
Per capire i bambini e certe loro richieste ricorda anche che per loro è normale pensare che se c’è un guadagno per qualcun altro, c’è sicuramente una perdita per loro. “Se la mamma vuol bene al fratellino, allora vorrà meno bene a me”.
I bambini prendono tutto alla lettera
Ma certo, ci ha detto la dottoressa Scazzosi che è normale! I bambini pensano “semplice”: tutto è bianco o nero, buono o cattivo, bello o brutto, non esistono vie di mezzo. E in questa struttura “semplice” prendono alla lettera quello che viene detto da un adulto. Infatti i bambini tendono a pensare in termini semplici e concreti. Cioè pensano in termini di oggetti che possono vedere e toccare e di suoni che possono udire. Potremmo insomma dire che i bambini sperimentano la vita attraverso i loro sensi. Quindi, non capiscono modi di dire, metafore, un linguaggio troppo “immaginoso”.
I bambini copiano gli adulti
I bambini si lasciano facilmente influenzare dall’ambiente in cui si trovano: ad esempio, non resistono alle attrattive di ciò che li circonda (caramelle, pozzanghere, ecc) quindi si rendono necessari degli accorgimenti. Se non vuoi che tuo figlio mangi dolci, non comprarli. E soprattutto non mangiarli tu per prima: per i bambini è inevitabile imitare il comportamento dei genitori. Se non vuoi che tuo figlio fumi quando sarà grande, non fumare. Anche se a 5 anni non si accenderà una sigaretta, di sicuro per giocare imiterà il gesto.
I bambini in questa fase vedono i genitori come dotati di un potere quasi assoluto, pensano che siano ‘forti’ e ‘potenti’ e che sappiano fare qualsiasi cosa. L’idealizzazione del genitore da parte de bambini più piccoli è sicuramente un alleato importante nel processo educativo. E goditela adesso, perché durante la preadolescenza, cioè soltanto una decina di anni più tardi, la questione sarà ben diversa. I ragazzi metteranno in discussione il ruolo dell’adulto e sceglieranno di identificarsi con i coetanei.
Ma se arrivati a questa fase i ragazzi avranno già una chiara immagine di te e del tuo modello, allora il loro allontanamento fisico non potrà comportare alcun pericolo. È fondamentale quindi agire da subito proponendosi ai bambini come modelli coerenti. Capire i bambini per gestire gli adolescenti, dunque.
I bambini cercano i premi ed evitano le punizioni
Per esempio vanno volentieri a letto presto, per farsi leggere una storia. Fanno volentieri il lavoretto a scuola per l’elogio o le stelline della maestra… Naturalmente è facile desiderare che i bambini siano meno dipendenti dalle conferme. Ma dobbiamo accettare il fatto che sono naturalmente motivati a compiere una certa azione per il guadagno immediato o per il vantaggio che possono trarne.
I bambini tendono al tempo stesso ad evitare le punizioni. Il problema, o per lo meno la non efficacia delle punizioni a livello educativo sta nel fatto che per evitarle i bambini possono dire le bugie, dare la colpa agli altri, allontanarsi dai genitori, o cercare scuse per evitare il problema. Quindi, è meglio evitare di essere eccessivamente autoritari. Il risultato sarebbe solo quello di far sorgere delle paure nel bambino, e di renderlo più fragile e insicuro.
I bambini sono impulsivi
I bambini tendono ad agire: agiscono secondo la logica del tutto e subito, sono incapaci di rimandare le gratificazioni. Infatti i bambini hanno un controllo limitato delle loro sensazioni e tanto meno delle proprie emozioni. Per questo, si focalizzano sui loro bisogni o sulle loro sensazioni del presente senza preoccuparsi di dire o fare le cose sbagliate.
Capire i bambini per essere bravi genitori
Se sei arrivata fin qui nella lettura vuol dire che hai compreso come capire i bambini sia importante per essere un bravo genitore e un bravo educatore. E come sia anche importante che – se stai cercando una baby sitter per i tuoi bambini – uno dei principali requisiti della brava baby sitter sia la comprensione profonda delle necessità e dei bisogni di tuo figlio.
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Se capire i bambini è il primo passo, diventare un bravo genitore passa per una serie di altre “tappe” diciamo così. Infatti, ancora secondo la psicologa infantile che abbiamo consultato, ogni educazione educativa efficace prevede che la mamma e il papà sviluppino altre abilità, come:
- accogliere fisicamente i figli
- mettersi all’ascolto
- valorizzarli in pubblico e in privato
- fissare le regole
- dare indicazioni semplici e chiare
I consigli per allenarsi a uno stile educativo affettuoso (non lassista) ed autorevole (e non autoritario) li trovi nel nostro post sulle strategia per diventare un bravo genitore. È un buon punto di partenza per cominciare a riflettere: il resto si fa con l’esperienza, l’empatia e tanto ascolto!
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