Il colloquio da baby sitter può farti sentire un po’ nervosa. Per affrontarlo con sicurezza e fare una buona impressione basta prepararsi nel modo giusto. Ecco i nostri suggerimenti per presentarti al meglio e i consigli – delle mamme – per fare buona impressione.
Indice
Non è un esame e non ci sono risposte sbagliate. Il colloquio da baby sitter è un incontro tra te e la famiglia per conoscersi e capire se c’è il giusto “incastro”. Serve alla famiglia a valutare te, ma anche a te a capire se quella è la famiglia giusta, quindi un incontro alla pari. Suonare il campanello e sperare di essere simpatica alla mamma però non basta. Ogni colloquio va preparato prima, per sapere cosa rispondere alle domande dei genitori che incontri, avere le idee chiare sulla tua disponibilità e sapere come comportarti. Come prepararsi?
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Fare una buona impressione è l’obiettivo del tuo colloquio da baby sitter. Anche se non otterrai il lavoro, se hai lasciato un’impressione positiva alla famiglia il tuo colloquio è stato comunque un successo perché i genitori potrebbero chiamarti più in là, oppure fare il tuo nome a un’altra famiglia che cerca una baby sitter. Dunque fare una buona impressione è il tuo obiettivo per ogni colloquio e la buona impressione si costruisce da subito, dal primo contatto con la famiglia, che sia una telefonata o un messaggio e-mail.
Il primo contatto serve prima di tutto a dimostrare che sei attenta, gentile, ben organizzata, che sai ascoltare e poi è fondamentale per chiedere le informazioni che ti serviranno per fare un buon colloquio: l’età del bambino e la disponibilità richiesta dalla famiglia (serale, pomeridiana, mattina). Ecco qualche consiglio per dare subito la giusta impressione:
- se ricevi la telefonata di un genitore nel momento sbagliato o in un luogo rumoroso, scusati e proponi di sentirvi in un altro momento per poter parlare con calma;
- prendi nota di indirizzo e cognome della famiglia, ripeti giorno e ora del colloquio per assicurarti di aver capito bene. Se non puoi scrivere, chiedi che ti inviino un messaggio con tutte le informazioni;
- assicurati di avere un numero di telefono per comunicare eventuali problemi il giorno del colloquio;
- non accettare la data proposta per il colloquio se non sei sicura di essere libera: meglio metterci un po’ di più per trovare il giorno giusto piuttosto che fissare una data e poi doverla spostare, arrivare in ritardo o fare il colloquio di fretta.
La buona impressione passa anche per il web
Inutile fare una buona impressione al colloquio da baby sitter se poi sulla tua pagina facebook il genitore può trovare commenti o foto che ti mettono in cattiva luce. La buona impressione passa anche per il web e prima di affidarti i loro bambini i genitori, come ormai tutti i datori di lavoro, controlleranno la tua web reputation, cioè quello che si trova in rete su di te. Cosa appare digitando il tuo nome su Google? e su Facebook? Cura l’immagine di te che viene fuori dal web e dai social media, per esempio controllando la tua reputazione su Google
Le domande dei genitori al colloquio
Il colloquio, lo abbiamo già detto, non è un esame e non ci sono risposte giuste o sbagliate. Ma se riesci a pensare prima a come rispondere alle domande del genitore eviti di essere presa alla sprovvista e puoi dare risposte più complete. Vediamo quali sono le domande più comuni a un colloquio e cominciamo con le due più importanti.
1. Parlami di te
Questa è la in genere la prima domanda, al colloquio da baby sitter come a tutti i colloqui di lavoro. Come rispondere? Non raccontare la storia della tua vita, ma concentrati su quello che interessa al genitore: come hai cominciato a fare la baby sitter e le tue esperienze di lavoro. Va bene dare qualche informazione personale per farti conoscere (cosa studi, se hai figli, se ti sei trasferita da un’altra città o Paese e perché) ma passa rapidamente a raccontare di cosa hai già fatto. Scegli le cose più importanti da dire per quel genitore. Inutile dilungarsi su quanto sei brava con i neonati se hai davanti la mamma di due gemelle di 9 anni. Chiedere l’età dei bambini prima del colloquio è importante per sapere cosa dire. Preparati prima le cose importanti da dire, per essere più sicura il giorno del colloquio.
2. Quando sei disponibile?
Arriva al colloquio con le idee chiare. Devi sapere prima fino a che ora puoi lavorare, in che giorni, se sei disponibile la domenica, la sera, e se puoi lavorare a luglio o agosto o durante le vacanze di Natale. Dì chiaramente quello che puoi o non puoi fare. La chiarezza su questo punto è molto importante per i genitori.
3. Le altre domande più comuni
Ci sono poi molte altre domande che i genitori fanno spesso nel corso di un colloquio e qui sotto trovi una lista delle più comuni. Le domande possono essere diverse, ma quello che il genitore vuole capire è se ti piace fare la baby sitter (la tua motivazione), quello che sai fare e che tipo di persona sei. Prova a preparare una risposta a ogni domanda, per non essere presa alla sprovvista durante il colloquio, e ricorda che non ci sono risposte giuste o sbagliate. Devi trovare le tue risposte.
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Perché fai la baby sitter? Cosa ti piace di questo lavoro ? Qual è la parte più difficile?
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Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? Perché pensi di essere adatta a questo lavoro?
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Qual è stato il tuo ultimo lavoro da baby sitter e perché è finito? (attenzione: non parlare male delle famiglie con le quali hai lavorato)
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Come fai a conciliare il lavoro con lo studio/ con i tuoi figli?
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Che tipo di attività ti piace fare con i bambini?
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Cosa fai se un bambino fai capricci? Se piange disperato perché vuole la mamma?
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Cosa fai se si fa male? Se ha la febbre? Come fai addormentare un bambino?
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Hai il Permesso di soggiorno? Possiamo avere delle referenze ?
Esercitati a rispondere a queste domande (puoi simulare il colloquio, con un’amica che ti fa le domande). Pensa a situazioni che ti sono capitate realmente: cosa hai fatto quando il bambino di cui ti occupavi si è fatto male, e quando faceva i capricci? Racconta esempi concreti. Soprattutto, dì sempre la verità: la carta vincente al colloquio è apparire affidabile, sincera e onesta e se fai una buona impressione il genitore può decidere di offrirti il lavoro anche se non hai la giusta esperienza. Le qualità personali, per una baby sitter, contano quanto l’esperienza.
Le domande delle baby sitter al colloquio
Il colloquio serve anche a te per valutare la famiglia. Non aver timore di fare domande, così dimostri che il lavoro ti interessa e vuoi capire di più per essere sicura che sia giusto per te. L’unica domanda da non fare è quella sulla retribuzione: ci sarà tempo per parlarne quando ti sarà offerto il lavoro e potrai valutare meglio il tipo di impegno. (Per avere un’idea di quanto chiedere, puoi leggere il nostro post “Quanto guadagna una baby sitter? Tutte le info per fare il tuo prezzo “).
Quali sono, quindi le domande importanti da fare al tuo colloquio da baby sitter?
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cosa si aspettano dalla baby sitter? (per esempio: dovrà preparare la cena? lavare e stirare i vestiti dei bambini? aiutare con i compiti? dare da mangiare al gatto? fare piccoli lavori in casa? e quali?);
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qual è l’orario di lavoro dei genitori? se sono impiegati avranno orari e ferie prestabilite, mentre i liberi professionisti posso chiedere una disponibilità diversa, più variabile, anche durante l’estate;
- informazioni sul bambino: ha particolari allergie o problemi di salute? preferisce stare in casa o gli piace il parco? ha già avuto una baby sitter? quali attività gli piacciono?
I dettagli che fanno la differenza
Il colloquio non è fatto solo di domande e risposte. Ci sono altri dettagli che devi curare per fare una buona impressione e che vanno preparati prima. Eccoli:
- porta con te una copia del tuo curriculum che lascerai alla famiglia. Importante: ricordati di personalizzare il CV per ogni colloquio, inserendo nella descrizione sintetica le esperienze e le capacità che sono più utili per quella famiglia, come spieghiamo nel post ” curriculum baby sitter cosa scrivere”;
- scegli i vestiti giusti, che siano comodi e adatti a giocare con i bambini (niente tacchi o minigonne);
- decidi per tempo come arrivare e calcola il tempo necessario. Una baby sitter che si presenta in ritardo al colloquio fa subito una cattiva impressione.
Colloquio da baby sitter: i consigli delle mamme
Quali sono le cose da fare e non fare a un colloquio? Lo abbiamo chiesto ad alcune mamme in cerca di baby sitter. Ecco cosa ci hanno risposto:
- “Non dare l’impressione di avere fretta, il genitore si sente a disagio”
- “Non rispondere al cellulare durante il colloquio. Penso subito che risponderai al cellulare invece di fare attenzione a mio figlio”
- “Non arrivare in anticipo al colloquio, magari sto dando la merenda ai bambini e ancora non sono pronta”
- ” In casa camminiamo scalzi e una baby sitter al colloquio mi ha chiesto se doveva togliersi le scarpe. Mi ha fatto una bella impressione, vuol dire che osservava quello che era intorno a lei”
- “Una baby sitter mi ha chiesto se poteva venire accompagnata dal suo fidanzato, questo non mi è piaciuto”. Puoi farti accompagnare da chi vuoi fino al portone, ma entra in casa da sola per il colloquio
- “Se sto spiegando quello che mi aspetto dalla baby sitter e lei intanto gioca con mio figlio, ho l’impressione che non mi stia a sentire”
- “Una baby sitter mi interrompeva sempre mentre parlavo e non riuscivo a dire quello che volevo dire”
Piccoli trucchi per gestire l’ansia
Ti sei preparata, hai le idee chiare e sai cosa dire ma ancora ti senti un po’ agitata per il colloquio? Prova a pensare che se sei arrivata a incontrare i genitori hai già superato una selezione rigida: tra tante baby sitter disposte a lavorare, hanno scelto di incontrare proprio te, quindi essere qui è già un successo. Guarda la mamma che hai davanti. Probabilmente è un po’ nervosa anche lei, perché deve ricordarsi le cose importanti da dire e capire in pochi minuti se sei la baby sitter che sta cercando. Se ti mostri tranquilla, sorridente, la lasci parlare e la ascolti con attenzione puoi aiutarla a sentirsi più a suo agio.
Adesso sai come arrivare preparata al tuo colloquio da baby sitter per presentarti al meglio. Comunque andrà il colloquio, ringrazia la famiglia per l’opportunità e ricorda che ogni incontro con i genitori è utile anche se non ottieni il lavoro, perché ti insegna qualcosa e serve a fare meglio la prossima volta.
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