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Mamme stanche di tutto il mondo, unitevi! L’ora è giunta di far addormentare il vostro piccolo nel lettino. Basta trascinarsi come uno zombie col bambino in braccio dalla camera al salone alla cucina, basta corse in macchina (appena metto in moto crolla!),  basta ninne nanne cantate nel cuore della notte a bambini dagli occhi sgranati. Far addormentare i bambini nel lettino e velocemente si può. Vuoi sapere come? Continua a leggere!

Le situazioni di vita quotidiana  che abbiamo appena tratteggiato sono talmente diffuse che esistono centinaia di metodi per far addormentare i bambini. Alzi la mano chi non ha comprato almeno un libro con la solita “tecnica infallibile per addormentare i neonati” in 5 minuti. Anche youtube trabocca di video per insegnare, a genitori ormai allo stremo, metodi per addormentare bambini dal sonno difficile: musica, rumore bianco, trucchetti vari.


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Noi abbiamo chiesto a un’esperta, la dottoressa Simonetta Scazzosi, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, di darci qualche dritta per abituare i bambini a fare la nanna nel lettino, con tranquillità e velocemente. Abbiamo interpellato un’esperta anche perché la difficoltà ad addormentarsi in certi casi può essere legata alle paure dei bambini. Vediamo cosa ci ha detto. In coda, troverete anche un paragrafo dedicato in modo specifico al sonno del neonato. 

Far addormentare i bambini da soli: 8 strategie che funzionano

Rituali consolidati

Il momento di andare a letto deve essere incluso in un rituale sereno, da ripetere tutte le sere. Ad esempio può essere costituito così: gioco tranquillo, bagnetto, pigiamino,  camomilla, lettura di una storia. I rituali sono, soprattutto per i bambini molto piccoli, dei fattori che danno sicurezza e fiducia. Il bambino sa cosa aspettarsi, quindi è sereno e non avrà richieste particolari che vadano al di là del rituale concordato con il genitore. (Il rituale della sera può essere anche un buon momento per le filastrocche che piacciono ai bambini).

Niente fretta

Cerca di fare attenzione ai tempi necessari per mettere in atto le diverse azioni che costituiscono il rituale, abbandonando la fretta. I tempi del bambino sono infatti diversi rispetto a quelli dell’adulto. L’attenzione per i – diversi – tempi genitori / figli è molto importante. Come abbiamo visto, spesso c’è questo alla base dei capricci dei bambini.

Coccole e baci

Non deve mancare il momento delle coccole, dei baci, delle carezze e dello scambio di sguardi, magari proprio mentre si legge o si racconta una fiaba al bambino. Questo sarà il tempo della vicinanza autentica, esclusiva, piacevole e rilassante in cui il genitore mostra al bambino di volergli bene.

Voce calma e pacata

Mantieni un tono di voce calmo e pacato che infonda tranquillità nel bambino. Un tono di voce nervoso o incerto può trasmettere un senso di inquietudine. Con l’effetto di ostacolare il rilassamento necessario per addormentarsi.  (Se hai modo, osserva una brava baby sitter come si comporta con i bambini, e con quanta calma e autorevolezza parla loro).

Un ambiente idoneo al riposo

La differenza fra il momento della veglia (giorno, luce) e del riposo (notte, buio) deve essere marcata. Quando metti a letto il bambino per farlo addormentare, la stanzetta deve essere nella penombra. Inoltre, aggiungiamo noi, la temperatura ideale per far addormentare i bambini è dai 20 ai 23 gradi: né fredda né troppo calda. Ed è un’ottima idea che nel lettino il bambino trovi il suo pupazzo della nanna, un ottimo regalo per bambini di 2 anni, soprattutto.

Accoglienza quando serve

Quando il bambino non vuole dormire e ti fa le più disparate richieste, valuta attentamente come rispondere. Se assecondi ogni sua richiesta, gli dimostri che i suoi comportamenti sono il modo più efficace per ottenere ciò che desidera (cioè non dormire). Ma se le richieste sono dovute al fatto che il bambino ha paura di addormentarsi, devi invece prestare attenzione. E in questo caso la tua funzione è di trasmettere al bambino il messaggio che, pur essendo pronta ad aiutarlo,  sei allo stesso tempo certa che non gli accadrà nulla e che riuscirà, pur restando nel suo lettino, a superare le sue paure.

Rassicurare ma non restare

Quando il bambino è nella sua cameretta e piange, cerca di  far passare 5-10 secondi prima di intervenire, rientra nella stanza del bambino per mostrargli che non lo hai abbandonato, accarezzalo, tranquillizzalo con la voce ma poi  non restare con lui. Importante, se vuoi far addormentare i bambini, è non accendere la luce. Se il bambino chiama ancora puoi tornare al suo lettino dopo averlo lasciato piangere un po’ più a lungo, aumentando gradualmente il tempo di attesa, finché poco alla volta riuscirà a dormire tranquillo.

come far addormentare i bambini 2

Far addormentare i neonati: cosa c’è da sapere

Alcune delle accortezze che abbiamo visto essere necessarie per far addormentare i bambini sono valide anche per i neonati: la temperatura della stanza, la tranquillità che la mamma deve avere, la calma e l’affettività fisica che rassicurano il piccolo e lo fanno addormentare. Idem, la necessità di instaurare dei ritmi regolari durante la giornata, ritmi e abitudini che devono essere rispettati da tutti coloro che si occupano del bebè, nonni o baby sitter.

Esistono poi altri accorgimenti specifici dovuti alla diversa fase evolutiva di un neonato di tre mesi rispetto, per esempio, a un bambino di due anni.

I ritmi dei bambini fino a 4 mesi sono indipendenti dalla luce e dal buio: piuttosto dipendono dal bisogno di nutrirsi o di bere o per altre sensazioni (leggi il nostro post sul pianto del neonato per saperne di più). Per questo è la mamma che deve adeguarsi ai ritmi del neonato. Questo può essere molto stancante, per cui è bene che – se possibile – la mamma si faccia aiutare. Da una nonna, o anche da una baby sitter per neonati

Far addormentare un neonato in braccio: sì o no

No. In realtà è meglio adagiare il neonato nel lettino quando è insonnolito, pronto al sonno ma non del tutto addormentato. Così imparerà a “cullarsi” da solo, a passare dal dormiveglia al sonno. L’ideale è quindi dopo la poppata e il ruttino. Suggerimento: fagli indossare il pigiamino per notte prima di allattarlo, e al momento di cambiare il pannolino puliscilo con una salvietta umidificata e non con l’acqua, per non rischiare di svegliarlo del tutto. Idem quando si sveglia di notte. Un trucco per farlo addormentare prima? Non guardarlo negli occhi (se ci riesci). I neonati sono molto facilmente stimolati, basta lo sguardo della mamma per “rimetterli in moto”.

La giusta posizione per far dormire un neonato

A pancia in giù? Di lato per evitare che il bambino si soffochi con il rigurgito? No, questi sono luoghi comuni. La migliore posizione per mettere a il neonato nel lettino è:

  • sulla schiena
  • senza cuscino
  • con i piedini che toccano il fondo del letto in modo che non possa finire con la testa sotto le coperte oppure in un sacco-nanna (legg il nostro post sull’abbigliamento del neonato per saperne di più).

Molti genitori temono che il neonato che dorme sulla schiena abbia maggiori rischi di soffocare in caso di rigurgito. Al contrario, un neonato che dorme a pancia in su ha minori rischi di morte in culla . Per saperne di più, leggi il nostro post su come ridurre il rischio di SIDS – Sudden Infant Death Syndrome.

Un piccolo vademecum, che riassuma un po’ quello che abbiamo detto sulle tecniche per far addormentare i bambini? Eccolo qui, dalla rivista in pdf dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

E tu ci vuoi raccontare la tua esperienza? Come va (o come è andata) con tuo figlio?