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Perché e di cosa i bambini hanno paura? Il parere dell’esperta

le paure dei bambini

le paure dei bambini

Le paure dei bambini: fasi naturali della crescita o qualcosa di cui preoccuparsi? Paura del buio, dei mostri, paura dei rumori: tutti i bambini – in forme e momenti di versi – le hanno sperimentate. E in tutti i genitori la paura del bambino ha avuto una risonanza. Se ti interessa saperne un po’ di più continua a leggere! Abbiamo chiesto a un’esperta di psicologia dell’età evolutiva di chiarirci un po’ le idee.

Con la consulenza della dottoressa Simonetta Scazzosi, psicologa clinica e psicoterapeuta esperta in psicologia dell’età evolutiva e psicologia scolastica, abbiamo fatto un breve viaggio all’interno delle paure dei bambini, passando in rassegna le più comuni e diffuse. Innanzituto una premessa: la paura ha una fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’individuo ed è presente fin dai primi istanti di vita. Insomma: in tutte le specie animali è il meccanismo che protegge dai pericoli. Quindi, di base, è una reazione normalissima!

Vediamo quindi quali sono le principali paure dei bambini e cosa significano.

Paure dei bambini legate alle fasi di crescita

Gli psicologi chiamano queste paure “naturali”.  Sono quelle che i bambini sperimentano più frequentemente in età prescolare (da 0 a 6 anni). Si chiamano così perché sono presenti nel percorso di crescita di ogni individuo, e sono quindi prive di connotazioni patologiche.

Mio figlio ha paura dei rumori forti

I neonati hanno paura dei rumori forti e improvvisi e degli oggetti che si avvicinano troppo velocemente. Molto spesso hanno paura quando avvertono sensazioni sgradevoli associate alla fame, alla sete, al freddo, al caldo e  manifestano chiaramente le loro paure con il corpo: con tremiti, pianti, sobbalzi, irrigidimento.


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Mio figlio ha paura degli sconosciuti

Intorno all’ottavo mese di vita emerge solitamente la paura degli sconosciuti, tappa fondamentale che segnala la capacità del bambino di distinguere i volti conosciuti da quelli che non lo sono, anche se talvolta basta che la mamma cambi pettinatura o montatura degli occhiali perché il bambino scoppi in lacrime spaventato.

Mio figlio ha paura della cacca

Anche in questo caso, tranquilla, tutto normale! Verso i 2/3 anni il bambino inizia a controllare il proprio corpo (cammina e corre, è più autonomo fisicamente) e gli sfinteri. Questo gli dà un grande senso di potenza ma al tempo stesso  gli impone delle regole nuove (è tempo di passare al vasino!)  e può far venire paura di quello che esce dal suo corpo e che viene inghiottito dal water.

Mio figlio ha paura delle malattie

Come dicevamo, intorno ai tre anni l’affinamento delle capacità motorie e il controllo sugli sfinteri alimentano nel bambino un senso di potere sul proprio corpo e sull’ambiente circostante. Ma la maggiore consapevolezza del suo corpo lo porta anche a rendersi conto della sua fragilità. Per questa ragione i bambini diventano più sensibili ai pericoli fisici che potrebbero minacciarli. Quindi, alla minima sbucciatura o al più piccolo dei graffi reagiscono con scene drammatiche e reazioni emozionali esagerate.

Mio figlio ha paura dei tuoni / dei mostri / delle streghe / dei lupi …

Spesso i bambini in questa fase lamentano anche paure legate ad elementi primari: temporali, tuoni, acqua fuoco. Oppure a esseri irreali (mostri, streghe, fantasmi, orchi…) o animali (lupi, draghi…). Grazie allo sviluppo dell’attività fantastica, infatti, i bambini, soprattutto fra i 3 ed i 6 anni, sono in grado di rappresentare le loro emozioni e ansie. Che prendono la forma di mostri, streghe cattive o animali feroci.

Tutti gli elementi che incutono loro paura hanno in comune il fatto di rappresentare una minaccia all’incolumità fisica e all’autonomia. Potrebbero infatti distruggere il bambino o le persone che lui ama.

Mio figlio ha paura del buio

I  problemi legati al sonno possono avere a che fare con le naturali paure dei bambini. Talvolta i bambini faticano ad addormentarsi perché hanno paura del buio, in quanto proiettano in esso tutti quegli elementi in grado di spaventarli. Ecco quindi che nel buio è come se si materializzassero mostri, streghe e fantasmi minacciosi che spingono il bambino a richiedere la vicinanza dei genitori.

Paura di addormentarsi nel bambino

Soprattutto intorno ai due anni, quando il bambino è più attivo e ricettivo agli stimoli esterni, iniziano a manifestarsi difficoltà nell’addormentamento. Anche nei bambini che non avevano mai avuto problemi!

Il bambino appare molto stanco ma si oppone al fatto di andare a letto e pur di non dormire inizierà a piangere o a fare le richieste più disparate.  Ho sete, ho fame, devo fare la pipì, ho freddo, dammi un altro pupazzo, dammi la mano, prendimi in braccio. Questo è naturale: le giornate, cariche di esperienze e di nuove scoperte eccitano il bambino e rendono faticoso il rilassamento.

In altri casi il momento del sonno evoca una sensazione di separazione dal mondo circostante simile alla morte. Naturale che il bambino non voglia andare a letto o addormentarsi! Durante il sonno si possono inoltre manifestare sogni inquietanti o addirittura incubi.  Capaci di spaventare il bambino a tal punto da produrre delle resistenze al sonno. Un buon modo per confortare il bambino è quello di farli trovare nel lettino un pupazzo della nanna, non a caso un ottimo regalo per bambini di 2 anni o giù di lì.

Mio figlio ha paura di morire

Intorno al quinto anno il bambino raggiunge un ulteriore stadio di sviluppo emotivo ed intellettivo. Manifesta il suo bisogno di conoscere ciò che per lui è ancora incomprensibile. Inizia perciò a porre domande sulla morte, sul sesso e sull’origine della vita. Anche se queste domande possono metterci in difficoltà come genitori, dobbiamo cercare di rispondere con traquillità, semplicemente  e con chiarezza.

La paura della morte, propria o dei genitori, è spesso legata ai sentimenti di aggressività che il bambino ha ma che naturalmente non riesce a comprendere né a gestire.

La paura della separazione

Nel bambino, ogni conquista di maggiore autonomia si accompagna alla paura. Quando i bambini imparano a gattonare e a camminare, iniziano ad esplorare l’ambiente circostante e a scoprire cose nuove. Quello che provano è al tempo stesso  piacere e paura. Un piacere legato al senso di libertà e la paura associata al timore di perdere il contatto con i genitori e quindi di rimanere privi dei propri punti di riferimento, che è  una delle principali paure dei bambini. D’altronde, tutte le fasi importanti di vita del bambino sono accompagnate dalla paura della separazione, o di perdere il contatto fisico o l’amore della mamma. Pensiamo all‘inserimento al nido, all’inserimento alla scuola dell’infanzia ma anche all’ingresso alla scuola primaria.

Se vuoi approfondire, ti consigliamo di leggere anche questo post sull’ansia da separazione nel bambino.

Paure dei bambini legate all’educazione

Queste paure dei bambini non possono essere definite “naturali”. Sono invece frutto degli approcci educativi dei genitori, che sono in grado di incidere profondamente sullo sviluppo affettivo dei figli.

I genitori autoritari e la paura della punizione

I genitori autoritari sono quelli che stabiliscono regole fisse senza ammettere eccezioni e soprattutto senza riconoscere le caratteristiche del bambino che hanno di fronte. Tali regole sono così difficili da seguire che il bambino incappa continuamente in trasgressioni. E in punizioni. La punizione potrà essere reale o minacciata, fisica o verbale, ma comunque riuscirà a provocare nel bambino un senso di inquietudine e ansia.Il bambino infatti inizierà a temere la reazione dei suoi genitori, e allo stesso tempo avrà paura di quella parte cattiva di sé che lo fa sempre sbagliare.

I genitori iperprotettivi e la paura di agire

I genitori iperprotettivi, all’opposto di quelli autoritari, cercano  di crescere i loro figli in un mondo ovattato, privo di frustrazioni e di pericoli. Evitano ai propri figli ogni tipo di sforzo, si sostituiscono a loro, mettono in guardia il bambino da ogni cosa: “Stai attento”, “Non fare questo, non fare quello”, “Non correre, potresti cadere!”

I bambini educati all’insegna dell’iperprotezione crescono insicuri, impacciati, timorosi e dipendenti. Si aspettano sempre di trovare qualcuno che faccia le cose al posto loro e non sviluppano una sana consapevolezza delle proprie qualità e dei propri limiti.

I genitori lassisti e la paura del mondo esterno

I genitori rinunciatari adottano la filosofia del ‘lascia fare’. Sono indulgenti e remissivi, sia perché stabilire e seguire delle regole è faticoso prima di tutto per loro, sia perché temono che manifestando fermezza potrebbero perdere l’affetto dei figli. I bambini educati in questa totale libertà non imparano a definire ciò che è bene e ciò che è male. Non possono assumere il giudizio dei genitori come parametro di riferimento per costruirsi un sistema di valori e una personalità coerente. Quindi, crescono insicuri e hanno paura di affrontare le situazioni.

I genitori perfezionisti e la paura di sbagliare

Nell’educare i figli i genitori perfezionisti non lasciano nulla al caso: devono diventare perfetti! I bambini crescono sforzandosi costantemente di compiacere i propri genitori, si prefiggono standard molto elevati e quando non riescono a raggiungerli cadono vittima dei sensi di colpa e della frustrazione. Sin da piccoli temono continuamente di sbagliare, di deludere, di non essere all’altezza delle situazioni.

I genitori in conflitto tra loro e la paura della separazione

Le situazioni coniugali conflittuali alimentano nei figli diverse paure. I bambini infatti temono di perdere l’amore dei genitori, di essere  allontanati da uno di essi o di essere coinvolti in liti violente. Dato il loro naturale egocentrismo, spesso si sentono responsabili del clima familiare e iniziano ad avvertire sensi di colpa.

Talvolta invece cercano di essere particolarmente bravi per  provare a ‘sistemare le cose’. Ma quando si scontrano con il fallimento dei loro tentativi, sprofondano ancor di più nella paura. Spesso in queste situazioni i bambini possono manifestare sintomi fisici per attirare l’attenzione e sollecitare i genitori a prendersi cura di loro.

Se ti interessa saperne un po’ di più sull’impatto degli stili educativi sul percorso di crescita dei bambini, ti consiglio di dare un’occhiata al nostro post sulle azioni efficaci per diventare un bravo genitore (o almeno provarci)!

Questo video pubblicato dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma  riassume brevemente quanto abbiamo detto sulle paure dei bambini e, in coda, dà qualche semplice consiglio di comportamento: guardalo fino in fondo!