Qual è il costo orario di una baby sitter? Paga oraria o forfait, cosa scegliere? Se non sai come orientarti, leggi qui e scopri quanto costa una baby sitter nel 2019.
Indice
Una premessa. All’interno della relazione fra i genitori e chi si prende cura dei loro bambini, il tema del compenso è di importanza fondamentale. Approcciare la questione con un atteggiamento del tipo “il risparmio per il risparmio” non è mai una buona idea. La baby sitter è la persona a cui deleghiamo la cura dei nostri figli. Colei che ci sostituisce nell’educazione, nelle cure materiali e perfino nell’affettività durante le ore in cui non siamo in casa.
In ogni caso, è bene sapere che ci sono parametri oggettivi per determinare il costo orario di una baby sitter. Vediamo quali.
Quanto costa una baby sitter occasionale all’ora?
Determinare con una certa esattezza quanto costa una baby sitter all’ora è utile nel caso in cui tu abbia deciso di ricorrere ad un aiuto esterno ogni tanto, o solo per un paio di ore al giorno, per esempio per “coprire” le ore successive all’uscita da scuola. Oppure nell’eventualità in cui tu abbia bisogno ogni tanto di una baby sitter notturna.
Negli altri casi, come per esempio per una tata che accudisce un bambino piccolo dalla mattina al pomeriggio inoltrato, o per una baby sitter part-time che ogni giorno si occupa dei bambini per tre o quattro ore, è consigliabile ricorrere a formule di retribuzione forfettaria.
Ma questo lo vedremo più avanti. Ora occupiamoci di prezzi baby sitter su base oraria
Quanto costa in media una baby sitter in Italia?
Nel 2019, il costo medio orario di una baby sitter in Italia èdi 8,06 euro all’ora. Rispetto al 2017, un po’ di più (era 7,76).
Lo dice una ricerca di Sitly, la piattaforma che fa incontrare on-line genitori e baby sitter. La statistica si basa su un data-base di transazioni rilevante (ad oggi sono più di 500.000 le baby sitter iscritte al portale), spalmato su tutte le regioni d’Italia.
Tuttavia, come abbiamo detto, il costo baby sitter riportato è un valore medio. Come è facile immaginare, infatti, dovrai decidere quanto pagare una baby sitter anche in base al luogo in cui vivi.
Per esempio, per una baby sitter a Roma e a Milano si spende in media ben più di 8 euro all’ora (8,40 euro a Roma e 8,91 Milano). Nelle più grandi città del Sud, come Napoli, Palermo, Reggio Calabria o Bari le baby sitter sono pagate in media 7,50 euro l’ora. Più a Nord della Penisola la musica cambia, e il costo orario sale a 8,50 euro. Così avviene a Torino, Bologna, Genova, Firenze, Venezia.
E qui si apre un altro tema. Come molti sanno per esperienza, nelle località turistiche affidare la cura dei bambini per qualche ora è quasi un lusso. E se ti stai chiedendo quanto costa una baby sitter in vacanza, sappi che a Cortina ci si attesta sui 9 euro. A Selva di Val Gardena in media la tariffa oraria di una baby sitter è intorno ai 12 euro. Va un po’meglio a Carloforte, dove una baby sitter costa all’ora 9 euro.
Fattori che influenzano il compenso orario della baby sitter /1
Il costo all’ora di una baby sitter dipende anche dal livello di esperienza della professionista e dal servizio che i genitori richiedono:
- una baby sitter con vari anni di esperienza (più di cinque) costa più di una ragazza che fa la baby sitter come lavoretto per studenti alle prime armi;
- una professionista che abbia frequentato un corso per baby sitter e che sia in possesso di competenze certificate (per esempio che abbia seguito un corso della Croce Rossa sulla disostruzione delle vie aeree dei bambini) esige normalmente compenso orario più alto;
- una baby sitter che sia in grado di svolgere anche mansioni di aiuto compiti andrà retribuita oltre la tariffa base;
- l’età dei bambini conta altrettanto; fare la baby sitter sitter a un neonato o di bambini molto piccoli, sotto i tre anni, richiede un livello di attenzione e di competenze maggiore rispetto a quello necessario per occuparsi di ragazzi di 11 o 12 anni, e quindi una paga oraria più alta.
Dunque, per fare un esempio, a Roma una baby sitter professionale che debba occuparsi di un bebè di 6 mesi potrebbe ragionevolmente applicare una tariffa oraria dagli 11 euro fino ai 15. A Napoli, dove si parte da una media di 7,35 euro, lo stesso tipo di servizio potrebbe invece essere remunerato a partire da 9 o 10 euro. Reciprocamente, una ragazza senza particolare esperienza, che a Milano debba occuparsi di ragazzini di 12 o 13 anni, potrà ricevere una paga oraria di 7,50 euro. Cioè più o meno il 15% meno della tariffa oraria media applicata dalle baby sitter in quella città.
Fattori che influenzano il compenso orario della baby sitter /2
Altro tema: quanto costa una baby sitter all’ora per due bambini? Evidentemente non il doppio! Su questo abbiamo fatto un piccolo sondaggio su alcuni forum dedicati. Nel thread lanciato si ipotizzava una situazione con due bambini di 7 o 10 anni. Tutte le mamme “intervistate” hanno dichiarato come accettabile un costo orario di 10 euro, quindi una paga oraria superiore per un buon 20% a quella media per la custodia di un solo bambino (8 euro).
Infine, l’ultimo dubbio. Quanto prende una baby sitter serale. In questo caso, è consigliabile concordare un forfait per il tempo che si intende restare fuori. L’importo da proporre alla baby sitter dipende dal numero di ore, dalle locali tariffe di mercato, dalla frequenza dell’impegno. E soprattutto… dal sonno dei bambini! Se dormono tutto il tempo, la baby sitter sarà davvero poco impegnata. Ma se invece i bambini da accudire hanno il sonno difficile, la paga stabilita dovrà tenerne conto. Spesso, le baby sitter serali sono giovani studentesse, per cui la tariffa oraria base su cui calcolare il forfait potrà attestarsi sotto la media locale.
In ogni caso, per le prestazioni orarie che abbiamo elencato sopra, si potrà mettere la baby sitter in regola con il Libretto di Famiglia. Lo strumento messo a punto dall’INPS nel 2017, dopo l’abolizione dei voucher.
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Invece, quanto pagare una baby sitter assunta regolarmente?
Parliamo adesso di una baby sitter full-time o part-time, impegnata in maniera continuativa nella gestione familiare.
Quanto costa un contratto baby sitter di questo tipo? Stavolta a darci indicazioni precise è il CCNL, ovvero il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro sulla Disciplina del Lavoro Domestico. Il CCNL, che regola anche il lavoro di baby sitter (definito “assistenza all’infanzia”) è stato firmato nel 2013; sebbene scaduto nel 2016 vien aggiornato ogni anno nelle parti riguardanti le retribuzioni minime .
Ma cosa fa esattamente una baby sitter secondo il CCNL?
Cominciamo dall’inizio: come vengono definite e “inquadrate” nel Contratto le figure professionali che in una casa si dedicano alla cura dell’infanzia?
Esistono 8 livelli, da A (il più basso) fino a D super (il più alto). Noi riportiamo solo le definizioni che riguardano l’assistenza ai bambini.
Livello A Super -
Il lavoratore addetto alla mera compagnia di persone autosufficienti; baby-sitter con mansioni occasionali e/o saltuarie di mera vigilanza di bambini in occasione di assenze dei familiari.
Livello B Super -
Il lavoratore esperienza superiore ai 12 mesi, che svolge mansioni, sempre di natura esecutiva, implicanti specifiche capacità professionali. Assistente a persone (anziani o bambini) autosufficienti, che svolge anche mansioni connesse al vitto e alla pulizia della casa.
Livello C Super -
Il lavoratore che possiede specifiche capacità professionali, che gli permettono di svolgere la propria attività godendo di totale autonomia e responsabilità. Assistente a persone (anziani o bambini) non autosufficienti, senza diploma professionale, che svolge altresì mansioni connesse al vitto e alla pulizia della casa.
Livello D
- Istitutore o istitutrice
Livello D Super -Il lavoratore provvisto di diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, che svolge con piena autonomia decisionale e responsabilità attività di gestione e di coordinamento. Assistente a persone (anziani o bambini) non autosufficienti, in possesso di un diploma professionale o di un attestato specifico (es. infermiere diplomato generico, assistente geriatrico), che svolge altresì mansioni connesse al vitto e alla pulizia della casa.
Il livello che hai deciso di attribuire alla tua baby sitter dipende dunque dalle sue mansioni. Deve assistere bambini autosufficienti o no? Deve anche occuparsi delle pulizie? Così come dal suo livello di esperienza e di formazione professionale: ha un diploma o no? Da quanti anni lavora?
Dal livello discende, ovviamente, la retribuzione minima.
Non sai come mettere in regola la babysitter?
Minimi retributivi baby sitter 2019: quanto pagare la baby sitter (come minimo!)
Allora, nel 2019 quanto costa una baby sitter che lavora a casa nostra, a tempo pieno o solo part-time, ma comunque assunta con un contratto regolare?
Una baby sitter convivente, al mese, guadagna:
- livello AS: € 751,88
- livello BS : € 867,55
- livello CS: € 983,22
- livello D: € 1327,76 (con tutte le indennità)
- livello DS: € 1385,60 (con indennità)
Invece una baby sitter non convivente costa, all’ora:
- livello AS € 5,45
- livello BS € 6,13
- livello CS: € 6,82
- livello D: € 7,87
- livello DS € 8,21
Non abbiamo considerato le indennità di vitto e alloggio, o l’ipotesi in cui la tua baby sitter lavori esclusivamente nelle ore notturne. Se ti interessa approfondire questi aspetti, vale la pena dare un’occhiata a questa minimi retributivi 2019.
Quanto costa una baby sitter in totale: la parte contributiva
Naturalmente, se vuoi calcolare la tua spesa totale, non devi dimenticare i contributi INPS.
Questi si calcolano su base oraria, e variano in base al compenso orario stabilito e al tipo di rapporto di lavoro (a tempo determinato o a tempo indeterminato). Per aiutarti, l’INPS ti mette a disposizione uno strumento automatico di calcolo dei contributi dei lavoratori domestici.
Per saperne di più, va al nostro post sui contributi lavoro domestico 2019: troverai tutte le info che ti servono sul calcolo dei contributi previdenziali INPS, e sui tempi e le modalità di versamento. Importante: se paghi regolarmente hai diritto a dei vantaggi fiscali: i contributi INPS baby sitter sono deducibili quando fai la dichiarazione dei redditi.
In conclusione: ecco cosa fare, step by step
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