Un curriculum ben fatto è uno strumento importante per trovare lavoro. Ecco i nostri consigli per scrivere il curriculum baby sitter completo e sintetico, che valorizza le tue caratteristiche e con un tocco di personalità.
Indice
Come scrivere il curriculum baby sitter ? Il primo consiglio è di scriverlo pensando a chi lo leggerà: un genitore che torna a casa in metropolitana, oppure sta preparando la cena. Un buon CV baby sitter dà subito le informazioni che servono, è chiaro e sintetico e fa capire velocemente che tipo di baby sitter sei e cosa sai fare.
Non esiste “il curriculum giusto”, perché ogni famiglia ha esigenze diverse. Ma esiste il curriculum giusto per ogni singola famiglia. Modificare il CV in base alla famiglia che lo leggerà è importante per ottenere un colloquio. Ed è utile anche a te per mettere nero su bianco quello che sai fare e avere una traccia per raccontarti e valorizzare le tue capacità proprio per quella famiglia.
Scrivere il curriculum baby sitter non è facile, perché il curriculum sei tu: devi descrivere in due pagine il tuo modo di essere baby sitter. Non solo quello che dici, ma anche la forma che scegli per dirlo parlano di te: il CV può essere grigio o colorato, più o meno sintetico, per punti o discorsivo. Devi scegliere tu cosa dire e come dirlo, forma e contenuto. Cominciamo dalla forma.
Quale formato per scrivere il curriculum baby sitter?
Formato europeo, web CV, bianco e nero o colorato? Scegli il modello CV baby sitter che ti piace di più, ma che sia semplice da modificare e comodo da leggere per il genitore. Digitando “modelli cv gratuiti” trovi molti format di CV baby sitter da scaricare. Ma puoi anche creare il tuo modello partendo da un semplice foglio in word. Ricordati che a leggere il tuo cv non sarà un esperto di risorse umane, ma un genitore alla ricerca di qualcuno che si prenda cura dei suoi figli. Quindi scrivi in modo semplice e non burocratico. Scrivere il curriculum baby sitter in formato europeo, per esempio, può non essere la scelta migliore perché è un modello un po’ formale e complicato da modificare.
Un buon curriculum? Breve e personalizzato
La prima regola per un CV baby sitter efficace? Che sia breve, due pagine al massimo. E poi che sia personalizzato, per mettere in evidenza i tuoi assi nella manica e valorizzare quello che ti sembra più importante. Come?
- scegli tu l’ordine delle informazioni: se hai poca esperienza lavorativa comincia da “istruzione e formazione”, se hai lavorato poco ma hai fatto molto volontariato, aggiungi la sezione “esperienze di volontariato”, se hai badato ai tuoi nipotini, inserisci “esperienze formative”;
- usa il neretto e il sottolineato (senza esagerare) per dare evidenza ai tuoi assi nella manica: l‘esperienza con neonati se ti proponi per un lavoro con bambini molto piccoli, un diploma specifico per la cura dei bambini, la possibilità di usare la tua auto per lavoro;
- se ti piace inserire un tocco di colore, considera però che spesso il cv sarà stampato in bianco e nero. Potresti fare due versioni del cv: una più colorata per quando lo consegni a mano, e una bianco e nero se lo invii per e-mail;
- scegli il font che ti piace di più, ma che sia facile da leggere (Arial, Helvetica o Verdana per esempio) grandezza 10 o 12;
- e poi salva il documento in pdf per non perdere la formattazione.
Il CV baby sitter: cosa scrivere
Un curriculum ben fatto è diviso in sei parti:
- esperienze di lavoro
- istruzione e formazione
- competenze
- altre informazioni
- foto
- dati personali
Queste sono le informazioni fondamentali. Il nostro consiglio, però, è di aggiungere una “descrizione sintetica”: un riassunto del cv di poche righe, da inserire subito dopo i dati personali. I genitori che cercano una baby sitter hanno poco tempo e leggere un riassunto del curriculum li aiuta. La descrizione sarà il tuo tocco personale e aiuta anche te a modificare velocemente il cv per adattarlo alle diverse opportunità di lavoro.
La descrizione sintetica
Curriculum baby sitter esempio: Sono una studentessa universitaria di 22 anni con tre anni di esperienza con bambini tra 1 e 4 anni. Mi sono sempre occupata di babysitting serale (preparazione cena, bagnetto, messa a letto). Ho frequentato un corso di primo soccorso e manovre di disostruzione pediatrica. Ho la patente e posso usare la mia auto per accompagnare i bambini.
La descrizione sintetica è la parte più importante del tuo cv. Nello scrivere il curriculum baby sitter, dedica molta attenzione a questa parte. Il genitore potrebbe leggere anche solo questa e capire se puoi essere la baby sitter giusta per un colloquio. Riassumersi in poche righe non è facile. Guarda come descriverti in 10 parole nel nostro post su come come scrivere un annuncio di lavoro come baby sitter. Soprattutto, la descrizione sintetica è utile a te: potrai modificarla ogni volta che invii un curriculum, per spiegare subito al genitore perché sei la baby sitter giusta proprio per quel lavoro, inserendo nel tuo “riassunto” l’esperienza giusta o le caratteristiche che la famiglia sta cercando. La descrizione sintetica ti serve a mettere subito in evidenza, tra tutte le cose che sai fare e che puoi offrire cone baby sitter, proprio quelle di cui quel genitore ha bisogno.
Esperienze di lavoro: quali mettere?
Quali esperienze di lavoro mettere nel CV baby sitter? Ricorda che lo scopo del CV è mostrare che sai prenderti cura dei bambini, non raccontare tutta la tua storia lavorativa. Quindi inserisci le esperienze rilevanti: baby sitter naturalmente, ma anche insegnante, istruttore di danza per bambini, animatore campo scuola, aiuto compiti. Se hai già almeno tre o quattro esperienze significative come baby sitter, possono essere sufficienti.
Se hai una storia lavorativa molto lunga, con molte esperienze anche in settori diversi dalla cura dei bambini, puoi creare due diverse sezioni: “esperienze di lavoro come baby sitter” e “altre esperienze di lavoro”. In questo modo il cv sarà più chiaro per il genitore. Ricorda che non è necessario inserire nel curriculum proprio tutti i lavori che hai fatto: nello scrivere il curriculum baby sitter concentrati sulle esperienze più lunghe o che descrivono qualità importanti. Per esempio affidabilità, onestà, empatia, organizzazione, capacità di gestire lo stress.
Se invece hai poca o nessuna esperienza di lavoro, una buona idea è quella di aggiungere una sezione “volontariato” o “esperienze formative” per mettere in evidenza quello che sai fare e che hai imparato in ambiti diversi dal lavoro vero e proprio. Se cerchi lavoro come baby sitter ma non hai nessuna esperienza, leggi i nostri consigli per la baby sitter senza esperienza.
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Come descrivere un’esperienza di lavoro
Per ogni lavoro indica quanto è durato, nome della famiglia, età dei bambini. Per esempio: settembre 2016 – luglio 2017 Famiglia Rossi, Roma. Mi sono occupata di due bambini di 4 e 6 anni tre pomeriggi a settimana. Questo però non basta, devi spiegare nel dettaglio quello che facevi. Ecco un elenco di mansioni baby sitter che può aiutarti a descrivere il tuo lavoro:
- aiuto compiti
- aiutare a organizzare la festa di compleanno / fare animazione alla festa
- curare l’igiene dei bambini (bagnetto, doccia, denti)
- vestire i bambini
- addormentare e risvegliare i bambini
- assistere bambini malati, dare le medicine
- accompagnare i bambini a fare sport, a scuola, al parco, a piedi o in macchina
- pet sitting di animali domestici (dare da mangiare al cane o al gatto di casa)
Ma anche accompagnare i bambini in biblioteca o alle feste, fare l’inserimento a scuola. Pensa a tutto quello che hai fatto con i bambini. Descrivere bene quello che sai fare è utile anche per giustificare la tua tariffa: se hai già esperienza su diversi aspetti della cura dei bambini puoi aspettarti di guadagnare di più, come spieghiamo nel nostro post su quanto prende una baby sitter all’ora.
Se hai competenze specifiche, che ti rendono per esempio adatta ad occuparti di bambini con bisogni speciali, per esempio fare la baby sitter a bambini con autismo, descrivilo con chiarezza e dettagli concreti.
Istruzione e formazione
Istruzione e formazione non sono la stessa cosa. Per istruzione si intendono i titoli di studio: scuole medie, diploma o università. La formazione è tutto il resto. Se hai molte cose da inserire, puoi scrivere il curriculum baby sitter creando due sezioni diverse, una per l’istruzione e una per la formazione.
Vediamo l’istruzione: comincia dal titolo più recente, e indica l’anno di conseguimento, l’istituto e il voto se è alto ( 2014 Diploma di liceo scientifico, Liceo Plinio, Firenze). Se hai un diploma di scuola superiore, non c’è bisogno di inserire le scuole medie. Se frequenti l’università ma non sei ancora laureata, metti il corso di laurea e la data di inizio. Indica gli esami superati e la tesi di laurea, se hanno a che fare con la cura del bambino. Se hai un titolo di studio ottenuto all’estero, traduci in Italiano per far capire che cosa hai studiato e se si tratta di un diploma di scuola superiore o universitario.
Per la formazione, come per le esperienze di lavoro, vale il principio delle informazioni utili: metti solo i corsi sulla cura e lo sviluppo del bambino. Per esempio corsi per baby sitter, primo soccorso, cucina sana. Il corso di restauro o di canto, non va inserito qui (ma puoi metterlo nella sezione “altre informazioni”).
Le competenze
Ogni baby sitter è diversa dalle altre, anche se fa le stesse cose. E sono le competenze che fanno la differenza. Per competenze qui intendiamo le tue capacità, quello che ti piace fare e ti riesce meglio con i bambini. Delle competenze “tecniche”, quello che hai imparato a fare con i bambini, hai già parlato nelle esperienze lavorative. Par aiutarti a scegliere come descriverti, ecco le principali caratteristiche della personalità di una baby sitter, secondo la classificazione delle professioni dell’ISFOL (Istituto per la Formazione Professionale dei Lavoratori:
creativa, espressiva, intuitiva, sensibile, dotata di immaginazione, estroversa, dotata di tatto, generosa, persuasiva, comprensiva, sicura di sé, energica, ambiziosa, loquace, abile nello stabilire relazioni sociali, adattabile, brava a comunicare, empatica, brava a gestire il tempo, organizzata, brava ad ascoltare
Quali sono le tue caratteristiche? Scegli due o tre, quelle che sono i tuoi punti di forza, e fai un esempio concreto di come le hai sviluppate e come ti sono utili nel lavoro. L’importante, per scrivere il curriculum baby sitter che funziona, è essere concrete. Scrivere “brava a comunicare con i bambini” o “ottime capacità organizzative” non basta: devi fare esempi, entrare nel dettaglio. Vediamo in che modo:
Curriculum baby sitter esempio: Ho una grande capacita di stabilire un legame con bambini molto piccoli, grazie alla lettura di molti libri sull’argomento e all’esperienza con un bambino di pochi mesi / Mi piace proporre attività creative ai bambini e preparo prima materiali per lavoretti da fare insieme /Durante la mia esperienza di lavoro alternanza scuola- lavoro presso un centro estivo ho gestito un gruppo di 10 bambini nelle attività creative. Questo mi ha aiutato a sviluppare le mie competenze organizzative
Altre informazioni
In questa sezione del tuo CV puoi mettere tutto quello che vuoi far sapere ai genitori e che non hai ancora detto. Per esempio se hai la patente, se puoi usare la tua macchina per lavoro, se conosci bene un’altra lingua. Anche i tuoi hobby possono far capire che tipo di persona sei (sportiva, artistica, amante degli animali). La tua sensibilità e quello che ti piace fare fanno parte del tuo modo di stare con i bambini. Niente frasi generiche ma esempi concreti: scrivere “vado a correre tre volte a settimana”, “suono il pianoforte da quando avevo 12 anni”, è molto meglio che “mi piace la musica e lo sport”
La foto giusta
Inutile scrivere il curriculum baby sitter perfetto se poi “sbagli” la foto. Quella giusta è quella che useresti per un documento: il tuo viso in primo piano, un bel sorriso, vestita con abiti adatti per giocare con i bambini. Niente scollature esagerate, foto con tuo marito, inquadrature strane, immagini troppo scure dove non si vede niente. Leggi qui altri consigli pratici per la foto curriculum
Prima di inviare il tuo CV baby sitter rileggilo, fallo leggere a qualcuno e chiedi come potresti migliorarlo. Adesso che hai il tuo CV di base, ricordati di modificarlo per ogni annuncio al quale rispondi. Altri due piccoli, ma importanti consigli: non mettere il tuo indirizzo quando carichi il tuo CV su siti internet o lo invii per mail, meglio andare sul sicuro. Quando vai a un colloquio porta sempre una copia del CV da lasciare ai genitori, anche se l’hai già inviato per mail.
E tu come vuoi scrivere il curriculum baby sitter? Il tuo CV baby sitter è efficace e ti aiuta a ottenere un colloquio?