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In vacanza con la baby sitter: la guida rapida

baby sitter in vacanza

baby sitter in vacanza

Portare la baby sitter  in vacanza con la tua famiglia, sì o no? Da una parte ti servirebbe proprio una bella mano nella gestione dei bambini. Dall’altra hai paura di  una presenza costante estranea alla famiglia. E poi, nel caso decidessi di  viaggiare con la baby sitter quali sono le tariffe, le regole, gli obblighi? Preferisci invece  trovare una baby sitter al mare, o in montagna, direttamente dove ti trovi? Se anche tu ti sei posta queste domande, continua a leggere!

Molte famiglie scelgono di portare la baby sitter in vacanza con loro. In effetti per una mamma stressata e stanca, con alle spalle un anno di lavoro fuori e dentro casa, l’idea di avere un aiuto anche in vacanza è attraente. Non solo per poter condividere la gestione dei figli, ma anche per per essere un po’ alleggerita delle faccende domestiche. Eppure esistono dei pro e dei contro a questa scelta.

Baby sitter in vacanza con te: pro e contro

Tre vantaggi….

Essere assistiti da una tata per le vacanze estive ha degli evidenti vantaggi: con un aiuto supplementare  a dare la crema solare o a controllare i bambini sul bagnasciuga, mamma e papà potranno anche sonnecchiare sotto l’ombrellone oppure prendersi di tanto in tanto una serata libera.

Altro vantaggio, meno evidente: chi ha due o più figli potrà dedicare del tempo di qualità ed attenzioni a ciascun figlio. Per esempio, mentre la baby  sitter si occupa del più piccolo mamma e papà potranno fare una gita in canoa con il più grande. O viceversa, occuparsi del più piccolo in tranquillità. Questo vale ancora di più se si parte in viaggio con un neonato.

Infine, un aspetto  che riguarda soprattutto le famiglie che durante l’inverno ricorrono molto spesso ai nonni baby sitter. Scegliere di portare una baby sitter in vacanza può aiutare a ristabilire un po’ i ruoli: la mamma fa la mamma, il papà fa il papà, si riducono le ingerenze esterne e si eliminano quei piccoli conflitti educativi che con i nonni, necessariamente, spesso si verificano. 

…e un paio di svantaggi

I contro riguardano in primis l’atteggiamento dei bambini. Se aspettano le vacanze per avere un po’ di tempo esclusivo con mamma e papà, non saranno delusi di vedere replicate, anche in vacanza, le stesse modalità dell’inverno? Se questo potrebbe essere è il tuo caso, perché non cerchi un posto specificamente pensato per andare in vacanza con i bambini, dove – anche senza aiuti esterni – ti stancherai senz’altro di meno?

Non ultimo il costo. Viaggiare con la baby sitter oppure cercare qualcuno dove ci si trova, una baby sitter al mare oppure in montagna, fa inevitabilmente lievitare i costi. Quanto, lo vedremo in seguito.

Baby sitter per vacanze cercasi

Se d’inverno una tata o una baby sitter abituale non ce l’hai, ma hai comunque deciso di cercare un aiuto per le vacanze, meglio cercare una baby sitter dove ti trovi, al mare o in montagna. Come fare? la cosa migliore, meglio del passaparola, è affidarsi a un sito specializzato per cercare una baby sitter.  In questo modo sarà facile selezionare disponibilità ed esperienza.


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Certo, in questo modo non dovrai sostenere i costi di vitto e di alloggio, ma dovrai investire un po’ di tempo nel processo di selezione e di inserimento della baby sitter. Per orientarti  in questa fase, leggi i nostri post dedicati a:

Per quanto riguarda le tariffe per i servizi di baby sitter nel periodo estivo, queste dipendono soprattutto dal luogo di vacanza in cui ti trovi. E dal livello di competenze, esperienza e formazione della persona che decidi di assumere. Se ti va, leggi questa  guida breve al quanto pagare la baby sitter; dal punto di vista del contratto, invece, dato che non è mai bene dare lo stipendio alla baby sitter in nero, ti consigliamo di regolarizzarla con il Libretto Famiglia INPS.

Viaggiare con la tata: cose da fare e cose da sapere

Mettiamo invece il caso che tu abbia una baby sitter abituale: la cosa migliore è portarla in vacanza con te. Questo evidentemente ti costerà un po’ di più (banalmente: biglietti e alloggio per una persona in più) ma ti eviterà tutte le fasi di ricerca e selezione che abbiamo visto prima. Certamente ci sono delle regole da rispettare, sia per quanto riguarda il compenso della baby sitter in vacanza sia per la definizione dei compiti. In ogni caso, definire tutto prima di partire e comunicare chiaramente è sempre consigliabile.

Baby sitter in vacanza, stipendio e riposo: cosa dice il CCNL

Il Contratto Collettivo che disciplina il lavoro domestico, quindi anche quello delle baby sitter, è molto chiaro sulla possibilità delle trasferte e sui diritti/doveri sia della famiglia sia della baby sitter.

Baby sitter conviventi

Nel caso che tu decida di viaggiare con la tata convivente, ecco cosa dice il Contratto (art 32):

  1. l lavoratore convivente di cui all’art. 15, comma 1, è tenuto, ove richiesto dal datore di lavoro, a recarsi in trasferta, ovvero a seguire il datore di lavoro o la persona alla cui cura egli è addetto, in soggiorni temporanei in altro comune e/o in residenze secondarie. In tali località il lavoratore fruirà dei riposi settimanali.
  2. Nei casi di trasferta indicati al comma 1, saranno rimborsate al lavoratore le eventuali spese di viaggio che egli abbia direttamente sostenuto in tali occasioni. Sarà inoltre corrisposta al lavoratore una diaria giornaliera, pari al 20% della retribuzione minima tabellare giornaliera, di cui alla tabella A, per tutti i giorni nei quali egli sia stato in trasferta ovvero si sia recato in soggiorni temporanei, come indicato al comma 1, salvo il caso in cui il relativo obbligo fosse stato contrattualmente previsto nella lettera di assunzione.

Quindi, se nella tua lettera di assunzione hai previsto di portare la baby sitter in vacanza, non sei tenuta a pagare una diaria. In caso contrario la baby sitter per il periodo estivo ti costerà un 20% in più del compenso ordinario giornaliero. Evidentemente, le spese di viaggio e di alloggio sono a tuo carico.

Baby sitter non conviventi

Se la tua baby sitter non è convivente, dovrai concordare con lei un forfait che retribuisca la sua trasferta e il  lavoro straordinario (per esempio se ti darà assistenza serale e notturna). In questo caso dovrai fare attenzione a quanto stabilito dal CCNL (art 16):

  1. Lo straordinario è compensato con la retribuzione globale di fatto oraria così maggioratadel 25%, se prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00;del 50%, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00del 60%, se prestato di domenica o in una delle festività indicate nell’art. 17.
  2. Le ore di lavoro prestate dai lavoratori non conviventi, eccedenti le ore 40 e fino alle ore 44 settimanali, purché eseguite nella fascia oraria compresa tra le ore 6.00 e le ore 22.00, sono compensate con la retribuzione globale di fatto oraria maggiorate del 10%.

Le maggiorazioni  sono calcolate evidentemente sulla tariffa oraria che avrete concordato in fase di contratto. Ricorda che le lavoratrici domestiche hanno diritto a 11 ore di riposo consecutive ( sentenza 24 del 4 gennaio 2018 della Corte di Cassazione) quindi cerca di organizzarti!

In ogni caso, se decidi di viaggiare con la  baby sitter che accudisce i tuoi bambini di tanto in tanto ma che retribuisci con il Libretto di famiglia (cioè non ha un vero contratto baby sitter), ti consigliamo di fare un contratto baby sitter per il periodo estivo, un Tempo Determinato.

I4 punti da discutere prima di partire con la baby sitter

Se la regola di dare chiare istruzioni alla baby sitter vale per la vita quotidiana, tanto più vale quando stai per portare la baby sitter in vacanza con te. Definire ogni aspetto della vostra vita in comune (soprattutto se si tratta di una baby sitter normalmente non convivente) è fondamentale per evitare ogni possible fonte di attrito e discussione. Perché la vacanza scorra liscia come l’olio prima di di partire concorda nel dettaglio tutti gli aspetti  seguenti:

1. Spese

Oltre a definire il compenso come abbiamo visto sopra, concorda con la baby sitter chi paga cosa: eventuali suoi maggiori costi di telefonia per esempio, o i pasti quando non mangia con voi, o le spese di ingresso allo stabilimento balneare. Che l’alloggio e il vitto durante le ore di lavoro siano a tuo carico è ovvio.

2. Alloggio

La baby sitter che porti in vacanza con te dorme con i bambini oppure avrà una camera singola? Può ospitare amici o parenti durante il suo giorno di riposo? Il nostro consiglio è che un po’ di libertà potrà aiutarla a riposare meglio e ad essere più efficiente di giorno.

3. Orari

Prima della partenza definisci orari e programma della vacanza. Quante serate a settimana vuoi, da che ora a che ora. In che fasce orarie ti aspetti supporto. Quale sarà il programma generale delle giornate (mare-pappa-pisolino-mare, per esempio)  e quali gli extra (gite, escursioni ecc). In ogni caso, condividi tutte le info con la baby sitter, non metterla mai di fronte al fatto compiuto o a continui cambiamenti di scenari. 

4. Compiti e responsabilità

Definisci bene cosa deve fare la baby sitter in vacanza, soprattutto oltre i compiti direttamente legati alla cura del bambino. Quindi, se ti aspetti che dia  una mano in cucina o con i lavori domestici, o che ti accompagni a fare la spesa, dillo chiaramente. Inoltre disegna bene i limiti del suo ruolo: potrà stare da sola in spiaggia con i bambini? Sarà autorizzata a prendere i mezzi pubblici con loro? E così via, a seconda del luogo di vacanza dove andrete e delle sue caratteristiche.

Allora, cosa hai deciso: partirai con la baby sitter? Facci sapere come è andata!